Il cloro in piscina è la base per una piscina pulita.
L’acqua, l’elemento più importante della piscina, va trattata in modo corretto per l’igiene e la sicurezza di chi la utilizza e per la conservazione delle attrezzature. Anche se limpida e trasparente può infatti contenere delle impurità.
Pioggia e vento, vegetazione del giardino e la frequentazione sono fattori che incidono anche in modo significativo sulla qualità dell’acqua.
Il cloro è il prodotto chimico utilizzato per la disinfezione e la sterilizzazione della piscina. Per mantenere l’acqua sempre pulita e igienizzata va utilizzato con regolarità e in quantità corretta.
Che cosa è la clorazione?
La clorazione è il metodo più usato e diffuso per la disinfezione delle acque potabili.
L’ipoclorito di sodio, universalmente noto come Cloro, ha una storia molto lunga.
La scoperta delle sue proprietà caratteristiche e prima utilizzazione viene collocata infatti attorno al 1785 quando il chimico francese Berthollet riuscì a sviluppare agenti di candeggiamento liquidi basati sull’utilizzo di ipoclorito del sodio. In Francia la prima azienda che introdusse e commercializzò questo prodotto fu la Javel. Da qui il suo nome in francese che ancora oggi è ‘Eau de Javel’.
L’ipoclorito di sodio all’inizio fu utilizzato esclusivamente per candeggiare il cotone. Ma quando si evidenziarono le sue caratteristiche disinfettanti fu rapidamente impiegato anche per la potabilizzazione delle acque.
Versato nell’acqua della piscina sviluppa l’acido ipocloroso che attacca i microrganismi e li distrugge. Una parte rimane nella vasca come cloro libero. Questa crea una barriera disinfettante contro tutti i nuovi inquinanti che possono aggredire l’acqua.
Il valore di cloro libero nelle piscine si misura in ppm (parti per milione). Per una buona gestione dell’acqua deve essere compreso tra 0,7 ppm e 1,5 ppm.
Che cosa accade se non si rispetta questo limite stabilito dalle autorità sanitarie?
- Un basso livello di cloro non igienizza l’acqua e causa il proliferare di flora batterica e incrostazioni calcaree.
- Livelli alti di cloro in piscina causano fastidi ai bagnanti. Può diventare addirittura dannoso per le persone.
Per verificare che i parametri siano corretti è disponibile un test kit per la misurazione del cloro libero e del pH. Quest’ultimo per favorire l’azione disinfettante del cloro deve essere compreso tra 7.2 e 7.4 e se necessario va corretto con specifici prodotti.
Come regolare il cloro in piscina?
Un trattamento regolare dell’acqua è tra le regole base per una piscina sempre perfetta.
Clorazione shock di inizio stagione
All’apertura della piscina dopo la pausa invernale è il caso di effettuare un trattamento d’urto con il cloro. Ciò per eliminare tutte le impurità e i microorganismi che sono sopravvissuti alla pulizia della vasca.
La superclorazione o clorazione shock va fatta versando una quantità maggiore di cloro.
La superclorazione è da ripetere ogni 15 giorni e dopo forti temporali. Il cloro granulare o in pastiglie va immesso manualmente in acqua, tramite le apposite pompe dosatrici o negli skimmer, precedentemente diluito al 10% max.
Clorazione di base per la manutenzione ordinaria della piscina
L’acqua, soprattutto con le alte temperature del periodo estivo, tende ad evaporare rapidamente. E le temperature elevate sono anche una delle cause maggiori di proliferazione batterica.
Il cloro è un elemento instabile e tende ad esaurirsi fino ad annullare il suo effetto. I raggi UV e l’ossidazione sono le cause principali del suo deterioramento.
Per la concomitanza e l’interazione di questi fattori è opportuno aggiungerlo all’acqua circa una volta alla settimana. Quando fa molto caldo potrebbe essere necessario aumentare la frequenza dei controlli.
In generale, la quantità da versare dipende dalle dimensioni della piscina:
- per piscine piccole sono sufficienti pastiglie effervescenti a base di cloro da 20 grammi
- per piscine medio-grandi sono da utilizzare pastiglie da 200 grammi.
La quantità di pastiglie da mettere va sempre regolata in modo tale da raggiungere i valori di cloro libero raccomandati dall’Autorità Sanitaria.
Un buon modo per favorire l’elevata qualità dell’acqua e diminuire la necessità dei controlli è l’impiego di un sistema automatico di controllo e dosaggio dei prodotti chimici. Il mercato ne mette a disposizione diverse tipologie. Una delle loro caratteristiche principali è quella di mantenere costanti i valori di pH e di disinfettante. Nei modelli più evoluti il sistema regola anche le quantità di prodotto immesso nell’acqua. Rapportandolo inoltre alla reale necessità che dipende dalla frequentazione, dall’ambiente, dal clima e della temperatura.
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